No allo sbarramento

Legge che stravolge il sistema politico del nostro Paese

Discussione alla Camera del testo concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia. Dichiarazione di Francesco Nucara, 3 febbraio 2009.

Signor Presidente, come lei sa e come sanno i colleghi, io appartengo alla maggioranza di Governo, ho sempre votato a favore della fiducia al Governo e continuerò a farlo, salvo qualche problema che seguirà. Poiché ora è in esame un proposta di legge di iniziativa parlamentare, mi sento libero di votare su tale proposta di legge secondo la mia coscienza, secondo la mia storia e secondo la mia tradizione.

Penso che lo sbarramento al 4 per cento, nato da un "inciucio" che coinvolge le forze politiche che ritengono di superare tale soglia, non abbia alcun senso. Più o meno tutte le forze politiche che siedono in questo Parlamento sono state forze di estrema minoranza e si sono collocate sotto il 4 per cento: lo è stato il Partito Comunista e lo è stato il Movimento Sociale. Io questo problema non me lo sono mai posto, perché nella storia secolare del Partito Repubblicano siamo sempre stati una forza di minoranza. Qualcuno, però, mi deve spiegare il motivo dello sbarramento in una legge elettorale europea, considerato che il Parlamento europeo non elegge il Governo europeo. Il Governo europeo, vale a dire la Commissione europea, è il Governo dei Governi, mentre il Parlamento europeo è rappresentativo. Nel suddetto Parlamento e nella Commissione siedono 5 Presidenti del Consiglio liberaldemocratici, 8 Commissari europei sono liberaldemocratici e solo in questo Paese non si riesce ad eleggere nel Parlamento nazionale un liberaldemocratico: ci sarà un motivo!

Quando si pensa che può nascere un liberaldemocratico - mi appello agli amici della sinistra e anche agli amici della destra - occorre sapere, come diceva Bruno Visentini, che un nuovo partito, in questo Paese, non può nascere e non nascerà mai se continueremo con questi sbarramenti che non hanno senso. Quindi, per quanto mi riguarda, voterò contro questo provvedimento.

Stiamo raccogliendo le firme e, in questo senso, faccio appello a tutti i colleghi perché raccogliere le firme per chiedere il voto segreto non significa votare contro il provvedimento in esame, bensì certificare un minimo di democrazia in questo Parlamento. Ognuno poi voti come vuole ma ci consenta di raccogliere le firme per un voto segreto su questa legge. Facciamo appello anche alla sua sensibilità, signor Presidente: su una legge elettorale così importante, che stravolge il sistema politico italiano, ci sia consentita la libertà, deputato per deputato, di votare come meglio si crede.

Per questi motivi - senza dire che ho lasciato la maggioranza, perché non l'ho lasciata - faccio appello agli amici socialisti e faccio appello agli amici della Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi: votate, mettete la vostra firma perché questo voto possa essere segreto e più libero di quanto non siate in generale.